26 Magg 2020
TransUnion, nota società specializzata nella tendenza alle frodi, ha realizzato un dettagliato studio che rivela l’aumento delle frodi in rete durante il lockdown, facendo partire l’indagine dallo scorso 11 marzo.
Fortunatamente il variegato mondo dei giochi ne esce illeso. Invece per quel che riguarda la percentuale di sospette transazioni digitali fraudolente, questa è in aumento del 5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno nel 2019. La cifra a livello numerico è enorme: si parla di oltre cento milioni, in questo periodo.
Per il gioco d’azzardo online, vero protagonista a livello di fatturato del bimestre di pandemia (in aumento del 64%), non si registrano grossi cambiamenti, con percentuali di sospette frodi che accarezzano l’1%. Qui il calo in termini di sospetta frode è del 43%.
A questo proposito la Senior Manager del Global Fraud and Identity Solutions Group di TransUnion, Angie White, ha concesso una intervista a Yogonet, in cui ha illustrato come il gioco d’azzardo online sia stato giocoforza impoverito dai palinsesti delle scommesse sportive, che sono il suo punto forte, bloccate dal Covid-19. Significa, secondo lei, che i truffatori si sono rivolti altrove.
Al contrario secondo il suo parere le truffe sono aumentate, in particolare quelle phishing, ovverosia quelle che mirano a raccogliere credenziali di accesso e dati personali. Nel rapporto globale sulle difficoltà finanziarie di TransUnion, il 29% del campione intervistato ha dichiarato di essere stato vittima di truffe digitali.
La stessa manager ha poi spezzato una lancia verso gli operatori del gaming online: secondo lei infatti gli operatori hanno aumentato i controlli al fine di incrementare la prevenzione sia sugli abusi della promozione, sia sugli abusi di gioco. Operazioni che hanno coinvolto direttamente anche i casinò online italiani. Tramite l’osservazione della reputazione basata sui dispositivi, gli operatori possono vedere i collegamenti tra dispositivi e account, fondamentale per individuare e fermare gli anelli di frode.
Ma chi sono i più colpiti da sospette frodi?
TransUnion non ha dubbi: si tratta dei giovani, i più colpiti dagli impatti della pandemia. A livello generazionale sono stati intervistati 9.215 adulti tra USA, Canada, Colombia, Hong Kong, India, Sudafrica e Regno Unito. Il 29% del campione ha dichiarato, come dicevamo di essere stato preso di mira da frodi digitali, con i Millennials, persone di età compresa tra i 26 e i 40 anni, che risultano essere, nel 34% dei casi, i più colpiti. La cosiddetta generazione Z, i nati dopo il 1995, sono i secondi più presi di mira. Non è dunque vero il comune pregiudizio secondo cui i truffatori prendano di mira i più anziani, perché ritenuti i più deboli e meno capaci.